Grazie Roma: “Che ci fai piangere e abbracciarci ancora…” Editoriale della redazione sportiva di Peoplexpress.it.
Una notte come quella trascorsa non poteva non essere celebrata sulle note della “storica” canzone di Antonello Venditti, inno della Roma in occasione dello scudetto del 1983 e che accompagna tutte le vittorie della Roma all’Olimpico al fischio finale. Ma l’ultima vittoria ha il sapore diverso, perchè il tifoso romanista è passato dal crederci tanto non costa nulla, sentimento di chi vive le proprie emozioni nel calcio dentro la filosofia del “Mai una gioia”, al crederci vero e sincero. Minuto dopo minuto ci si è accorti che questa Roma, quella di Eusebio Di Francesco ha realmente annichilito la corazzata Barcellona.
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Però la storia giallorossa non è nuova a rimontone con disfatta finale, Slavia Praga docet e pertanto ci si stava quasi accontentando di averla vista giocare bene. Di averla vista chiudere il primo tempo in vantaggio, grazie al goal di “Ghiaccio Bollente”, Edin Dzeko. L’intervallo solitamente ci ha affibbiato una Roma abulica e “sulle gambe”, ieri sera no. Addirittura più forte di quella della prima parte. Altra “mastodontica” azione di Dzeko in area e Piquè lo stende. Il francese Turpin tentenna, già pensavamo al solito errore clamoroso. Poi il gesto che segna il dischetto. La speranza continua. Capitan De Rossi, con cuore da capitano e leader, prende la sfera, riceve la benedizione con tanto di bacio di Edin Dzeko e porta la Roma sul 2-0.
Accresce quel sentimento di continuare ad accontentarsi per averla vista giocare bene. 2-0 contro il Barcellona, ci hai provato, hai regalato una bella serata ma per colpa di Makkelie, arbitro dell’andata, tutto è andato via. Stessa sensazione al corner calciato da Under, (ma che cross ha fatto?) ma neanche il tempo di ripeterla in testa la frase che Manolas con la testa la manda dove Tor Stegen non può arrivare. L’urlo di tardelliana memoria del greco rimarrà impresso nella mente di tutti i tifosi giallorossi chissà per quanto tempo. 3-0 ed esplode l’Olimpico.
Mancano 8 minuti e 4 di recupero. Ogni istante vissuto come se non ci fosse un domani. Due prese di Alisson ed un’uscita su Piquè fanno scampare il pericolo, seppur molto sbiadito del Barcellona. L’ultimo minuto dei 4 di recupero è quello del timbro sulla vittoria. Strameritata! “Grazie Roma, che ci fai piangere e abbracciarci ancora. Grazie Roma, grazie Roma, che ci fai vivere e sentire ancora una persona nuova”.