Dopo quattro mesi, lunghi anzi lunghissimi per un locale notturno, ha riaperto i battenti la Discoteca per antonomasia italiana, il Cocoricò di Riccione, chiuso quattro mesi fa per via del decesso di un giovanissimo a seguito di overdose. Dopo mesi di battaglie legali, di inchieste e polemiche, il Cocoricò di Riccione ha aperto le proprie porte a migliaia di giovani che già prima della mezzanotte hanno affollato le zone antistanti della Piramide più famosa d’Italia. Una notte di festa a Riccione, a riapertura del Cocoricò è stato senza alcun dubbio un evento che tantissimi attendevano dopo la “maledetta” notte in cui perse la vita un sedicenne. Nell’immediatezza del tragico fatto, il Questore di Rimini impose la chiusura del locale, adesso però qualcosa è cambiato, almeno per quanto concerne le limitazioni all’ingresso che la proprietà del Cocoricò imporrà a tutti: l’ingresso alla discoteca riccionese è vietato ai minorenni.

cocorico_capodanno_2015Il Cocoricò è storia come si evince sul portale ufficiale cocoricò.it e titillaclub.it: “Lo scorrere del tempo è un fattore relativo. Molto relativo. 1989: volendo, sono tanti gli anni passati dalla nascita del Cocoricò. Così tanti che uno potrebbe anche perdersi nella tentazione di parlare di “club storico”, “luogo che ha fotografato il divertimento di generazioni”, cose così. Rassicuranti. Autorevoli. Ecco – il Cocoricò non è rassicurante. E la sua autorevolezza nasce ed esiste non certo grazie a qualche press release ben scritta o grazie a furbe reti di pubbliche relazioni, ma arriva dalle sensazioni e dalle intensità di ogni singola persona che possa averne varcato l’ingresso di qui ad oggi. Questa, ora ancora più di prima, è l’unica autorevolezza che interessa […]

[…] Puoi anche divertirti molto, a passare una “serata normale in un posto qualsiasi”, sia chiaro. Fallo. Fai bene. Ma quando entri al Cocoricò sai che ti prendi la responsabilità (e la gioia, e il brivido) di dover assaporare una notte di intensità rara. Sai che la Piramide è un’astronave che decolla, è una fabbrica magica di empatie. Sai che chi è passato in console lì o nelle altre sale ha fatto la storia e, soprattutto, è lì perché sta facendo il presente e sta immaginando il futuro (cosa ancora più vera con la stagione invernale 2011, dove viene spezzata la consuetudine dei tanti-dj-in-una-sera-per-sala e vengono invece assegnate le chiavi delle emozioni e dei bpm a un unico artista ospite: anche qui, anche per lui, responsabilità).

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