Ogni quattro anni nel calendario spunta il 29 febbraio, giornata che segna ufficialmente l’anno Bisestile. Dei 365 giorni di cui è formato normalmente un anno solare, l’anno bisestile ha una caratteristica principale, è formato da 366 giorni e pertanto che viene inserito il 29 febbraio di ciascun anno denominato Bisestile. Ma perchè avviene? Nei calendari, Giuliano e Gregoriano, il 366esimo giorno dell’anno viene inserito ogni quattro anni per evitare lo slittamento delle stagioni.
A correzione di questo slittamento, ogni tre anni, cosiddetti normali, formati da 365, si intercala un anno “bisestile” di 366: il giorno in più viene inserito nel mese di febbraio, che negli anni bisestili ha anche il ventinovesimo giorno. In questo modo si può ottenere una durata media dell’anno pari a un numero non intero di giorni.
Esiste anche una spiegazione matematica sul bisestile: la durata media dell’anno diventa così di 365,25 giorni (365 giorni e 6 ore) e la differenza rispetto all’anno tropico si riduce da 5,8128 ore in difetto ad appena 11 minuti e 14 secondi in eccesso. Il calendario gregoriano riduce ulteriormente questa approssimazione eliminando 3 anni bisestili, quelli che delimitano l’inizio di un nuovo secolo, ogni 400 anni di calendario. In questo modo la durata media dell’anno diventa di 365,2425 giorni (365 + 97/400), riducendo la differenza a soli 26 secondi di eccesso.
Nella tradizione occidentale però l’anno bisestile è un’annata caratterizzata da eventi negativi, esiste anche un antico adagio “Anno bisesto, anno funesto”. Nella tradizione siciliana, sull’anno bisestile esistono parecchi aneddoti uno in particolare “Annu bisesti, beatu cu arresti che tradotto significa: “Anno bisestile beato chi rimane in vita”.
Google ha dedicato un doodle animato alla giornata del 29 febbraio che sancisce l’avvenuto arrivo, ogni quattro anni, dell’anno bisestile 2016. Per ulteriori info sull’ Anno Bisestile clicca qui.