Questa modalità è stata indicata come preferita dal 43% degli intervistati – che non tralasciano però di segnalare anche qui i disagi relativi alle lunghe attese all’ingresso, ai limiti imposti alle quantità di prodotti acquistabili e ai prezzi talvolta raddoppiati. In coda ci sono i mercati rionali frequentati almeno una volta dal 12,4% degli intervistati, e preferiti solo dal 4%.

Siamo davvero pronti per la spesa online?

E per quanto riguarda gli acquisti online? Rapida, spesso più conveniente e soprattutto a domicilio (#iorestoacasa, ricordate?) la spesa online ha tutti i requisiti per affrontare l’emergenza, sia quella sanitaria che quella dei prezzi.

Ma quella che sembrava dovesse essere finalmente la rivoluzione digitale del nostro paese ha convinto solo il 17,5% dei consumatori, ed è stata indicata come modalità preferenziale solo dal 9,4%.

Dall’indagine di Spesarossa.it risulta infatti che, pur manifestando curiosità e apertura al mondo dell’acquisto online, la maggior parte degli italiani non è fondamentalmente disposta a rinunciare alla componente personale e umana, che si tratti del proprio fruttivendolo di fiducia, del cassiere del supermercato o del negoziante.

Per questo la strada tracciata da alcune piattaforme online, tra cui la stessa piattaforma di spesa online di Spesarossa.it, sembra essere la sintesi ideale tra le necessità e i desideri delle persone: uniscono la convenienza e la sicurezza degli acquisti online alla personalità del rapporto dal vivo, che dall’acquisto fino alla consegna avviene con il proprio negoziante di fiducia.

La Fase 2 sarà il banco di prova per l’economia italiana, e la spinta non può che cominciare dal basso.

Fonte: (ComunicatiStampa.net)

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