Una bufala su WhatsApp che è diventata talmente virale che tutti i mass media la stanno riportando e che ha costretto il premier italiano, Matteo Renzi, ad intervenire sul caso avvenuto qualche giorno fa, di un file audio virale mandato via WhatsApp diventato messaggio ascoltato da milioni di utenti. Una vera e propria bufala attraverso la nota App di messaggistica testuale e vocale, WhatsApp che ha coinvolto una madre, ansiosa per i fatti tragici degli attentati di Parigi ed una figlia che ascolta le parole della madre impaurita e che costringe la figlia a non uscire proprio per la paura per gli attentati.
Alle 22 di ieri sera madre e figlia si sono presentati al commissariato di Polizia Postale per spiegare e chiarire le ragioni di questo messaggio diventato virale. A seguito delle dure parole del Premier Renzi, le due potrebbero incorrere ad una denuncia per “procurato allarme”.
Ecco quanto riporta IlMessaggero: “La donna ha riferito che il giorno prima era al telefono con un’amica della figlia e, per convincere entrambe a non uscire di casa, ha inventato la storia dell’imminente attentato e il suo contatto con una persona inesistente che – aveva detto, per dar credito alle sue informazioni – lavorava al Ministero dell’Interno.
Quella telefonata, all’insaputa della donna, è stata registrata e poi inoltrata, probabilmente dalla figlia o dall’amica di quest’ultima, ad altri contatti Whatsapp, fino a diventare virale. Questa mattina, la ragazza, che ha frequentato a scuola un corso «vita da social» promosso dalla polizia, ha visitato la pagina Facebook in cui la stessa polizia qualificava i contenuti della registrazione come «una bufala» e si è spaventata. Ne ha parlato con la madre, che era all’oscuro di tutto”. Per continuare a leggere l’articolo integrale de IlMessaggero clicca qui.
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