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Coronavirus e INPS: falsa comunicazione di richiesta di sussidio per studenti di età compresa tra 15 e 20 anni.

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Coronavirus e INPS: falsa comunicazione di richiesta di sussidio per studenti di età compresa tra 15 e 20 anni. La segnalazione della Polizia Postale: «è una fake news. Nessun sussidio di 600 euro di questo tipo». Lo “Sportello dei Diritti”: le false notizie si combattono con la corretta informazione e non contribuendo a diffonderle.

Non solo truffe online ma anche una miriade di fake news circolano in rete e sui social in periodo di piena emergenza. Lo ripetiamo da giorni noi dello “Sportello dei Diritti” che più volte abbiamo invitato i cittadini a non prestare il fianco a tutto ciò che passa per il web e arriva sui nostri dispositivi.

In quest’opera tesa a smascherare e combattere queste ulteriori insidie della comunicazione che creano solo caos, incentivano preoccupazioni o false aspettative è impegnata 24 ore su 24 la Polizia Postale che con un nuovo post sulla pagina Facebook “Commissariato di PS On Line – Italia” ha segnalato l’ennesimo annuncio finto: “Ancora una notizia falsa.

Sta circolando sul web una fake news dell’Inps secondo la quale il DCPM del 22/03/2020 prevederebbe la possibilità di richiedere da parte degli studenti un indennizzo pari a 600€ per ogni mese di quarantena finalizzati all’acquisto di strumentazione elettronica atta alla fruizione delle lezioni online. Il documento è stato ufficialmente smentito dall’Inps. Si invitano tutti gli utenti a verificare le notizie presenti sui siti istituzionali, diffidando da messaggi o news che non siano direttamente riscontrabili rispetto alla fonte di provenienza.”.

L’emergenza “Coronavirus” è, purtroppo, fertile occasione per la diffusione di un numero spropositato di notizie senza alcun fondamento che approfittano della crescente tensione ed alimentano la confusione dei cittadini che va impedita sul nascere, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. Tutte queste fake news sono un danno per la collettività e devono essere combattute con la corretta informazione mediante i canali ufficiali e non contribuendo a diffonderle.

Fonte: Sportello dei diritti