truffe on line in tempo di coronavirus l'allerta della polizia postale

Coronavirus e truffe online a gogo. Una miriade di falsi messaggi social e email che chiedono i dati bancari. L’allerta della Polizia Postale: «Alcune semplici informazioni per non cadere in errore». Lo “Sportello dei Diritti”: seguite i consigli e cancellate i messaggi.

Il comunicato stampa dello Sportello dei Diritti: Sono giorni che noi dello “Sportello dei Diritti” invitiamo i cittadini a prestare la massima attenzione a tutti i messaggi che giungono sui nostri dispositivi e che dietro l’emergenza e la crisi determinata dal “Coronavirus” nascondono tentativi di frode da parte di subdoli approfittatori che stanno cercando di cogliere il momento per perpetrare i loro crimini.

Non vi è dubbio, infatti, che viviamo in un periodo nel quale sono aumentati esponenzialmente i cittadini connessi perché in rete si trova uno svago alla quarantena forzata e non è un caso, quindi, che si assista ad una recrudescenza dei tentativi di truffa online. Non solo quella tipica dei falsi buoni spesa che abbiamo denunciato solo un paio di giorni fa, ma anche quella dei messaggi e mail di istituti bancari, assolutamente estranei.

A rilanciare l’allerta anche la Polizia Postale che con un nuovo post sulla pagina Facebook “Commissariato di PS On Line – Italia” ci ricorda di prestare la massima attenzione: “Sono in corso numerose campagne di comunicazione fraudolente a nome di Istituti Bancari che, sfruttando la situazione di emergenza sanitaria nazionale e l’attenzione dedicata alle notizie sul Coronavirus, chiede di inserire i dati bancari in falsi siti internet.

E’ bene ricordare che le Banche non inviano mai email, sms o chiamano al telefono per chiedere di fornire le credenziali di accesso all’home banking o all’app, i dati delle carte di credito o la variazione dei dati personali. Se ricevi comunicazioni email, sms o telefonate che ti richiedono di fornire dati bancari chiama immediatamente la Tua Banca o rivolgiti alla Polizia Postale. Inoltre ti ricordiamo che gli Istituti bancari non utilizzano WhatsApp per le comunicazioni ai propri clienti. Gli approfondimenti sono disponibili sul portale della polizia postale www.commissariatodips.it”.

Fonte: Sportello dei Diritti