E’ in cantiere un nuovo DPCM che segna l’avvio del terzo step della fase 2 emergenza coronavirus. Nel decreto, come si legge dalla bozza riportata da alcuni autorevoli fonti (Skytg24 ad esempio) ci saranno incluse alcune misure della fase 2 bis, come lo spostamento fra le regioni che potrà essere effettuato dal 3 giugno prossimo. Sempre nella bozza del decreto si legge “Aree pubbliche chiuse se non c’è distanza di sicurezza”, “Attività sospese se non rispettano sicurezza” e “Dalle Regioni dati epidemia a ministero e Iss”. Il consiglio dei ministri fra poco emanerà il decreto valido per la fase 2 bis dell’emergenza coronavirus. Alcune delle misure previste saranno valide fino al 31 luglio prossimo, data in cui dovrebbe terminare l’emergenza. Di seguito alcuni dei punti del nuovo DPCM in fase di approvazione.
Attività sospesa se non rispetta sicurezza.
“Il mancato rispetto dei contenuti dei protocolli o delle linee guida che non assicuri adeguati livelli di protezione determina la sospensione dell’attività fino al ripristino delle condizioni di sicurezza. Salvo che il fatto costituisca reato, le violazioni del presente decreto, ovvero dei decreti e delle ordinanze emanati in attuazione del presente decreto, sono punite con la sanzione amministrativa” da 400 a 3.000 euro. Nei casi in cui la violazione sia commessa nell’esercizio di un’attività di impresa, si applica altresì la sanzione amministrativa accessoria della chiusura dell’esercizio o dell’attività da 5 a 30 giorni”.
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Dal 3 giugno sarà possibile spostarsi da Regione a Regione.
“A decorrere dal 3 giugno 2020, gli spostamenti sul territorio nazionale possono essere limitati solo con provvedimenti adottati ai sensi dell’articolo 2 del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, in relazione a specifiche aree del territorio nazionale, secondo principi di adeguatezza e proporzionalità al rischio epidemiologico effettivamente presente in dette aree”.
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Aree pubbliche chiuse se non c’è distanza di sicurezza.
“Il sindaco può disporre la chiusura temporanea di specifiche aree pubbliche o aperte al pubblico in cui sia impossibile garantire adeguatamente il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro”.
Da Regioni dati epidemia a ministero e Iss.
“Per garantire lo svolgimento delle attività economiche e produttive in condizioni di sicurezza, le Regioni monitorano con cadenza giornaliera l’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori e, in relazione a tale andamento, le condizioni di adeguatezza del sistema sanitario regionale.
I dati del monitoraggio sono comunicati giornalmente dalle Regioni al Ministero della Salute, all’Istituto superiore di Sanità e al comitato tecnico-scientifico, e in relazione all’andamento della situazione epidemiologica sul territorio, la Regione, informando contestualmente il Ministro della Salute, può introdurre, anche nell’ambito delle attività economiche e produttive svolte nel territorio regionale, misure derogatorie, ampliative o restrittive, rispetto a quelle disposte ai sensi dell’articolo 2 del decreto legge 25 marzo 2020, n. 19″.