Manuel Foffo si dice pentito del delitto efferato con il quale è stato ucciso Luca Varani, vuole l’ergastolo per quanto commesso ma inchioda Marc Prato, il suo compagno di sventura. Una vicenda che ha ancora dei contenuti poco chiari, considerando le versioni “inconciliabili” dei due assassini. Prato accusa Foffo e lo stesso Foffo inchioda l’ex pr che dalle sue deposizioni cerca di scagionarsi dal delitto.
Il racconto di Foffo sull’uccisione del povero Luca Varani è davvero raccapricciante: “Nel delirio della droga ho assecondato la volontà e le devianze di Marco Prato. Quella notte abbiamo deciso di uccidere. Un pensiero che non mi aveva mai sfiorato prima. Quando Luca Varani è entrato in casa, ci siamo guardati negli occhi ed è scattato un clic. Prato ha offerto a quel ragazzo il cocktail corretto e poi gli ha indicato il bagno dicendogli, Ti vogliamo pulito, fatti una doccia. Abbiamo deciso di ucciderti. Abbiamo preso coltello e martello. Abbiamo provato anche a strangolarlo. Ma non moriva. Avevo paura, non è vero che Prato mi ha solo guardato e baciato sulla testa mentre succedeva tutto. Era con me, ha partecipato. Anzi, prima mi aveva plagiato e istigato. Sono diventato una sua preda da quando ha filmato un nostro contatto a Capodanno, quando ci siamo conosciuti dopo abbiamo assunto coca insieme”.
Fin dal loro arresto, Manuel Foffo e Marc Prato hanno cercato di difendersi incolpandosi l’uno con l’altro, l’uccisione di Luca Varani è avvenuta nell’appartamento dove da giorni i due trascorrevano ore di sballo a colpi di droga ed alcol. Altri ragazzi erano stati invitati a partecipare ma forse, comprendendo le volontà dei malintenzionati, sono andati via prima che venisse perpetrato uno dei delitti più violenti ed inammissibili avvenuti negli ultimi anni. Un movente che non c’è, solo la voglia di vedere cosa si prova nell’uccidere un ragazzo che ha avuto solo la colpa di fidarsi di due ragazzi, poco più grandi, diventati poi i suoi aguzzini.