L’ex allenatore della Roma, Fabio Capello, condanna gli autori dello striscione apparso a Trigoria ed avverso al Presidente della As Roma Pallotta. L’ex allenatore, l’ultimo a far vincere uno scudetto ai giallorossi, senza mezzi termini ha criticato duramente le offese rivolte al numero uno americano James Pallotta. Un grande uomo di calcio come Capello, si schiera al fianco della proprietà della As Roma, per il tecnico plurititolato è inammissibile che un gruppo di facinorosi, possibilmente con precedenti penali, possa giudicare dirigenti e calciatori che diventano oggetto di simili offese.
Una parte della dichiarazione di Fabio Capello sulla questione legata alle offese apparse al Fulvio Bernardini di Trigoria, quartier generale della Roma: “Questo dovrebbe essere il punto di non ritorno, prima pochi avevano il coraggio di dirlo ed io ero tra questi. Ricordo quando la Roma perse contro l’Atalanta e noi dello staff con i calciatori dovemmo andare faccia a faccia con gli ultras della Roma, il presidente ce lo ordinò e da dipendente obbedii anche se ero contrario”.
Poi Capello prosegue: “Andò Totti, io rimasi lontano dalla rete perché non era mia intenzione. Non capisco perché dobbiamo essere giudicati da persone con la fedina penale sporca che si inventano queste situazioni. Non c’entra Roma dato che accade in tutti i posti, perché uno deve subire questo? Sono dispiaciuto che questo accada e non si prendano decisioni serie”.
Gianfilippo Bonanno