Le Iene | Ambulanza della morte | Rei: nuove inquietanti rivelazioni. Grazie ai servizi della trasmissione, Le Iene, curati dall’inviata Roberta Rei, è partita l’inchiesta della magistratura sulla terribile “ambulanza della morte”. Nella puntata di mercoledì 14 febbraio a Le Iene Roberta Rei ha fatto una nuova inquietante rivelazione.
Torna l’inchiesta a Le Iene di Roberta Rei dedicata all’Ambulanza della morte. Nella scorsa stagione, Roberta Rei, inviata della trasmissione di Italia 1, Le Iene, ha curato un’inchiesta, con tanto di testimonianze choc, dal titolo “Ambulanza della morte”.
La testimonianza ascoltata da Roberta Rei faceva appunto riferimento alla pratica utilizzata da un barelliere per accelerare la morte dei pazienti dimessi dall’ospedale perché in fin di vita e trasportati in ambulanza dall’ospedale di Biancavilla (Catania) alle loro case. “Praticamente la gente non moriva per mano di Dio. Siccome era in agonia e doveva morire lo stesso, la facciamo morire prima sull’ambulanza, così noi guadagniamo 300 euro anziché 50 o 20”. Ha riferito il super testimone all’inviata.
Catania, arrestato un uomo di 42 anni, accusato di omicidio volontario per il caso ambulanza della morte. L’indagine era partita in seguito ad un’inchiesta della nostra Iena Roberta Rei, che in un servizio andato in onda nel maggio 2017 aveva ascoltato la testimonianza di un ambulanziere, a cui se ne era poi aggiunta una seconda. Le indagini hanno quindi portato all’arresto di un barelliere di 42 anni che avrebbe ucciso tre anziani. Il tutto, mentre venivano trasportati in ambulanza dall’ospedale di Biancavilla (Catania) alle loro case, iniettandogli dell’aria in vena.
Una volta arrivato a casa dei familiari della vittima, approfittando del momento di debolezza di questi, afflitti dal dolore, l’uomo avrebbe venduto ai parenti del defunto alcuni servizi di onoranze funebri. In cambio, avrebbe ottenuto dalle onoranze funebri una somma di denaro. Stando alla testimonianza raccolta dalla nostra Iena, si tratterebbe di circa 300 euro a salma. Secondo l’accusa, inoltre, l’uomo avrebbe agito nell’interesse di clan di Cosa nostra.