Luigi Pelazza, domenica 2 ottobre 2016, nella prima puntata stagionale de Le Iene, si è reso protagonista di un servizio girato in Bosnia, a Sarajevo, in particolare dal titolo, “Dove l’Isis compra le armi per colpire l’Europa”.
Il servizio andato in onda è stato fortemente criticato dalla Bosnia ed in particolare dalla Procura di Sarajevo che lo ritiene falso. Una sorta di messa in scena montata ad hoc dalla trasmissione televisiva di Italia 1.
Le Iene hanno risposto con un comunicato ufficiale di qualche minuto fa alle accuse della Procura di Sarajevo. “Le accuse della procura di Sarajevo nei nostri confronti sono gravissime. Accuse che peraltro ci sono state fatte senza chiederci di approfondire i documenti. Documenti che domenica 2 ottobre intorno alle 22:38 abbiamo messo in onda nel nostro programma. Inutile dire che alle Iene abbiamo sempre raccontato la verità dei fatti. Luigi Pelazza si è recato in Bosnia. A Sarajevo, dove molte delle armi da guerra risalenti al conflitto dei Balcani negli anni ’90 sono oggi destinate in Europa a criminali e terroristi forse anche dell’ISIS.
Il nostro inviato ha cercato di capire chi vende kalashnikov, pistole automatiche, fucili di precisione, bombe a mano. Ha documentato quanto sia facile comprare armi di ogni tipo e farle arrivare in Europa. Dire, dunque, che abbiamo confezionato un falso è un’accusa diffamatoria che ci lascia esterrefatti. Per realizzare questo servizio abbiamo registrato ore e ore di riprese video. Che metteremo integralmente in rete sul nostro sito per rispondere con la massima trasparenza a queste accuse infanganti. Tutti potranno così costatare l’autenticità del nostro lavoro. Speriamo che possa servire alle autorità competenti a combattere ancor più efficacemente il traffico di armi dalla Bosnia verso l’Europa.