Miriam Leone e Tea Falco sono le indiscusse figure al femminile della fortunata serie di Sky 1992. Da giorni ormai 1992 La serie è sotto la lente d’ingrandimento di critici e di fan che ne parlano puntualizzando anche gli aspetti meno positivi di un programma che ha registrato milioni di ascolti. Le due protagoniste, giovani e rampanti attrici, Miriam Leone, ex miss Italia 2008, e Tea Falco rappresentano quel tocco rosa, che non guasta in un 1992 destinato ad essere ricordato per molto tempo.
Se Miriam Leone nella parte di Veronica Castello, ha fatto parlare di se per la sua parte a tratti hot, con scene piccanti che hanno creato una frattura fra chi apprezza e chi invece critica per il eros impersonato dall’avvenente attrice, per Tea Falco in 1992 Beatrice Mainaghi non è da meno, la ragazza diventata il numero del gruppo di famiglia dopo il suicido del padre, imprenditore milanese vicino alla politica ed al potere mafioso ha attirato su di se le attenzioni dei media ma il giudizio della stampa non è stato molto benevolo.
Tanto da far arrabbiare la madre della Falco che ha risposto per le rime ad un giornalista del FattoQuotidiano che non ha gradito la parte della giovane attrice. Di seguito una parte della risposta della madre al giornalista che criticava il ruolo impersonato da Tea Falco in 1992: “… Tea ha avuto recensioni splendide sin qui,coronato successi,premi artistici, fotografici e cinematografici (lo legga il suo curriculum, é nutritissimo per la sua giovane età), poi giunge lei e scrive cose orribili sulla sua interpretazione in 1992 e le rende visibili al web intero,trafiggendomi il cuore,impietoso e caustico come talune volte voi giornalisti riuscite ad essere”.
Il commento della madre è poi proseguito: “Sacrifici di anni demoliti in un sol colpo con un articoletto buttato giù di fretta, a che scopo non so. Mi perdoni, ma la critica fotografica non dovrebbe rientrare tra le sue competenze, la prego solo di moderare le parole. Le parole, a volte, sono spade. Parlare milanese per una siciliana é come parlare italiano per un inglese. E se la hanno preferita, malgrado tutto, qualche dote interpretativa, l’avra’ pure, non crede? Mi perdoni, sono sua madre”.
Redazione Peoplexpress