Così Papa Bergoglio tocca il caldo argomento del lavoro e sulla corruzione non ha dubbi: “Non dobbiamo rimanere zitti. Lo sfruttamento del lavoro va denunciato: alcune settimane fa è venuta da me una ragazza che aveva trovato un lavoro in una agenzia turistica. Lavorava 11 ore per 600 euro al mese senza nessun contributo. Questa è schiavitù”. Per il Pontefice la “Corruzione puzza”.
Poi il Papa si rivolge in maniera diretta al popolo napoletano: “Voi appartenete a un popolo dalla lunga storia, attraversata da vicende complesse e drammatiche. La vita a Napoli non è mai stata facile, però non è mai stata triste! È questa la vostra grande risorsa. La gioia, l’allegria. Il cammino quotidiano in questa città, con le sue difficoltà e i suoi disagi e talvolta le sue dure prove, produce una cultura di vita che aiuta sempre a rialzarsi dopo ogni caduta, e a fare in modo che il male non abbia mai l’ultima parola. È la speranza, lo sapete bene, questo grande patrimonio, questa ‘leva dell’anima’, tanto preziosa, ma anche esposta ad assalti e ruberie. Chi prende volontariamente la via del male ruba un pezzo di speranza. Lo ruba a sé stesso e a tutti, a tanta gente onesta e laboriosa, alla buona fama della città, alla sua economia. La via del male sempre ruba speranza, alla gente onesta, e anche alla buona fama della città e alla sua economia”.
La benedizione del Papa ai fedeli presenti in dialetto: “Benedico di cuore tutti voi, le vostre famiglie e questo vostro quartiere. E voi, per favore, non dimenticatevi di pregare per me. “A Maronna v’accumpagne!”.
Redazione Peoplexpress