Consueto appuntamento della trasmissione “Report” andato in onda lunedì 11 gennaio 2021. Tra le inchieste del noto programma quella relativa alla comunicazione dei dati sul covid. Interessante reportage di Report per capire se realmente i decessi da coronavirus ed i contagi sono realmente quelli quotidianamente comunicati.
Per monitorare l’impatto dell’epidemia da Sars-Cov-2 viene rilevata quotidianamente una mole di dati dalle aziende sanitarie locali che però non sempre viene trasmessa con completezza alla Regione. Altri dati raccolti invece a livello regionale, seppur preziosi, non vengono inviati ai vertici nazionali. E a oggi non c’è un dato solido nazionale sul rischio di trasmissione di contagio nel momento in cui ci si esponga a un caso positivo in ambito familiare, lavorativo o ricreativo. Se non pubblicato nella sua completezza, il dato offre una marginale lettura della situazione pandemica, finanche fuorviante. Se dal bollettino giornaliero la diminuzione di ricoveri in terapia intensiva può sembrare una buona notizia, in realtà non si sa se i posti letto liberati sono di pazienti dimessi o deceduti. E il dato dei decessi Covid come viene calcolato?
A Report si torna a parlare di mascherine. Dall’inizio della pandemia gli appalti per l’acquisto di dispositivi di protezione sono stati affidati dal Commissario per l’emergenza coronavirus quasi sempre senza gara, anche per grandi importi. Come è andata? Parallelamente agli acquisti all’estero e in particolare dalla Cina bisognava creare una filiera nazionale di produzione, l’Italia ci è riuscita? Dalle aziende cinesi da cui sono state comprate mascherine a prezzi altissimi, alle imprese del Cura Italia, fino al maxi appalto Fca, il viaggio di Report tra mediatori diventati milionari e mascherine cinesi che l’Italia non compra più, ma ancora arrivano negli aeroporti della penisola.