Seconda puntata stagionale di Report, il programma di Rai 3, condotto da Milena Gabanelli che tratta le grandi inchieste. Nella puntata di ieri, lunedì 17 ottobre 2016, uno dei temi trattati è quello degli investimenti proposte dalle banche dal titolo “Occhio al Portafoglio”. Seconda trasmissione di Milena Gabanelli della stagione, all’insegna delle inchieste su tematiche di attualità.
A Report di Lunedì 17 ottobre il primo tema dal titolo “Occhio al Portafoglio”. Secondo l’inchiesta della trasmissione della Gabanelli in banca è sempre più facile trovare il promoter finanziario che propone diamanti come investimento sicuro, sono considerati bene rifugio per eccellenza. Non tutte le banche però ci dicono che il prezzo che paghiamo per acquistare il diamante è il doppio del valore di mercato. Quanto sono trasparenti questi investimenti?
Brevi cenni sull’inchiesta Occhio al Portafoglio nella trasmissione di ieri sera. “Non è andata bene neppure ai risparmiatori di Poste. Hanno investito sui fondi immobiliari e hanno immaginato di fare un investimento sicuro puntando sul mattone. Dopo dieci anni hanno perso il 70%.
Poste propone anche investimenti in fondi, polizze e strumenti finanziari complessi, e per venderne tanti hanno mobilitato un esercito di 7.000 consulenti finanziari. Si tratta di consulenti preparati? Solo una piccola parte di loro sono iscritti all’albo, molti non sono laureati e fino a qualche anno fa lavoravano allo sportello con il compito di pagare le bollette della luce.”.
Non solo Occhio al Portafoglio a Report di ieri, anche altre inchieste come quella relativa al “Disonore al merito” dal titolo C’é Poste per Te. In quanti sognano un ruolo da dirigente alle Poste? Alessandro Alfano, fratello del ministro dell’Interno, è tra quelli che c’è riuscito. Tra i suoi requisiti c’è una laurea breve in economia conseguita dopo 16 anni di università. Oggi gestisce tutto l’enorme patrimonio immobiliare che Poste possiede in Sicilia. Come ce l’ha fatta?
Terzo tema trattato nella puntata è quello dal titolo “I Giganti del web”. Google, Facebook hanno un valore di mercato complessivo di circa mille miliardi di dollari e raccolgono l’85% della pubblicità on line. Non pagano tutte le tasse nei paesi dove svolgono attività e fanno profitti. È il caso per esempio di Apple, che dovrebbe pagare all’Irlanda tredici miliardi di euro. Secondo il rapporto dell’agenzia di rating internazionale Moody’s le multinazionali del web hanno centinaia di miliardi nascosti nei paradisi fiscali. Il loro potere nasce anche dagli archivi ventennali sui gusti e le scelte delle persone di tutto il mondo.