La compagnia aerea a basso costo irlandese Ryanair ha annunciato che ripristinerà il 40% dei propri voli dal 1° luglio.
La decisione è soggetta all’abolizione delle misure restrittive sui voli all’interno dell’Ue imposte dai governi per far fronte alla pandemia di coronavirus.
Attualmente oltre il 99% degli aeroplani della compagnia rimane a terra. Per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” una buona notizia anche se tutti si interrogano su come potrà essere la fase 2 della lotta al coronavirus, quella in cui seppur lentamente tutti i settori dovranno provare a riprendere la loro normale attività.
I dubbi maggiori riguardano naturalmente le aree del turismo e dei trasporti. Tuttavia mentre alcuni paesi europei si preparano a riaprire, la Commissione UE ha invitato gli Stati membri di Schengen e quelli associati a prorogare le restrizioni dei viaggi non essenziali in Europa fino al 15 maggio.
Questo perché l’esperienza di altri paesi più colpiti dalla pandemia dimostra che le misure anti-contagio richiedono più di 30 giorni per essere efficaci. La Commissione invita i paesi a un approccio coordinato e uniforme su quando riapriranno le frontiere.
Lo stop ai viaggi e l’invito a estenderlo fino al 15 maggio riguarda 30 paesi, ossia quelli dell’area Schengen più Bulgaria, Croazia, Cipro, Romania, Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera.