Sanremo 2018. Meta-Moro in testa (se restano), Lo Stato Sociale outsider. Lo si tocca con mano che il direttore artistico è un cantautore, perchè anche i brani scelti dai concorrenti sono tutti con sostanza. Certo alcuni sono fin troppo stravaganti, ma del resto l’ultima di Elio e le Storie tese non poteva essere altrimenti. Arrivedorci segna un trentennio di musica e parole, con Italia Si e Italia No che sconvolse decenni fa il pubblico del Teatro Ariston.
La classifica provvisoria ha dettato quanto meno i tempi sui quali battono le pulsazioni della gente. Ermal Meta e Fabrizio Moro sono protagonisti sul palco con il brano “Non mi avete fatto niente”. Ma c’è una coda al veleno: il plagio potrebbe essere dietro l’angolo. Rischio eliminazione in corso.
Se lo scorso anno la scimmia di Gabbani fece tanto rumore da far vincere il Festival, quest’anno i bolognesi de Lo Stato Sociale, hanno portato una “ragazzina” di 84 anni che si è esibita con loro, senza lesinare acrobazie da capogiro. La canzonetta sanremese, tipica, con alcuni passaggi degni del grande Rino Gaetano, si stabilizza nella zona congeniali agli Outsiders. Occhio che Gabbani gironzolava lì lo scorso anno.
Un capitolo a parte merita Ron. Un inedito brano di Lucio Dalla ha fatto rievocare la memoria del grande artista bolognese. La canzone è degna del grande Lucio. Il palcoscenico è di altissimo livello. I presupposti per un possibile exploit non mancano. Sono piaciute anche le canzoni di Nina Zilli, Gazzè e Caccamo. Annalisa non è dispiaciuta. Il vincitore uscirà tra i nomi citati. Su questo aspetto dubbi ve ne sono davvero pochi.