Damiano Tommasi, presidente dell’Associazione Italiana Calciatori, è tornato nuovamente a parlare del possibile ritorno in campo della Serie A. Rispetto ai tanti personaggi ed addetti ai lavori che nutrono particolare ottimismo sulla ripresa del campionato, bloccato alla 26esima giornata, per via del COVID-19, Tommasi appare sempre molto cauto e particolarmente “pessimista”.
Tommasi: “Noi speriamo che ci siano le condizioni per tornare in campo, ma lunedì abbiamo affrontato per la prima volta questa prospettiva. E abbiamo detto che siamo pronti a fare la nostra parte per salvare il sistema. Innanzitutto deve esserci una prospettiva che oggi manca”.
Poi prosegue: “Al momento le persone devono limitare i nostri spostamenti, perché dobbiamo far uscire di casa i calciatori? Per una stagione che non si sa se riprenderà? Non ha senso tornare in campo per “sperare”. Anzi,c’è il pericolo di altre positività che blocchino tutto. E bisogna capire gli effetti dell’infezione sull’idoneità sportiva: Pepe Reina ha confessato di essersi sentito mancare l’ossigeno per 25 minuti”.
Damiano Tommasi ha esposto le tre condizioni necessarie per tornare in campo: “1) che l’emergenza sia finita, e celo auguriamo tutti. 2) Se si torna a giocare deve essere per portare a termine la stagione anche oltre il 30 giugno, perché mancano ancora tante partite. Scegliere a tavolino promossi e retrocessi è complicato, parliamo di investimenti importanti come per il caso del Benevento. 3) Si deve poter viaggiare in sicurezza, perché non è solo questione di allenarsi ma di muovere 50 persone due volte a settimana, i ritmi saranno quelli, in quella che oggi è zona rossa”.
L’intervista rilasciata da Damiano Tommasi, presidente dell’Associazione Italiana Calciatori, al quotidiano Libero.