Squadra Antimafia 7 puntata 8 del 28 ottobre 2015 – Anna è riuscita a nascondersi dentro una casa (di cui aveva le chiavi) per medicarsi la ferita da arma da fuoco. La Duomo riceve la segnalazione da un bar del centro di Catania dove è stata avvistata, mentre Torrisi ribadisce a De Silva la necessità di farla fuori. Calcaterra invece incontra di nuovo il suo contatto all’Interpol per avere altre notizie della Ferretti e decide di andare in Marocco, a Marrakech, per mettersi direttamente sulle sue tracce. E ricorda sempre Rosy.
Rimane da chiarire il rapporto tra la Ferretti e Torrisi. Il bancario è preoccupato per quello che il giudice sa e teme che la sua esposizione mediatica possa convincerla a rivelare qualcosa su di lui. Decide quindi di ordinare al fidato Keke di trovarla per farla tacere per sempre. Ma sulle sue tracce si sta muovendo anche Calcaterra che, nonostante la salute sempre precaria, è arrivato in Marocco.
Nel frattempo la situazione tra Rachele, Saro e De Silva si fa sempre più tesa. Saro non riesce ad accettare di prendere ordini da Filippo ma quando lo affronta puntandogli contro la pistola non riesce ad avere la meglio e De Silva finisce per ammazzarlo.
Alla fine della puntata Pietrangeli raccoglie la testimonianza di una donna che ha visto l’assassino di don Manzini: “Sembrava che stava male, si trascinava come un robot” dice la signora e Sandro ricorda immediatamente la sera dell’omicidio del prete, quando ha visto Mimmo uscire di casa e salire sulla sua auto senza voltarsi quando lui lo gridava il suo nome. “Il giustiziere” è Calcaterra e adesso sembra pronto a continuare ad uccidere, questa volta lontano da Catania.
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Redazione Peoplexpress