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Stefano Cucchi: colpo di scena! Carabiniere accusa i colleghi

Stefano Cucchi: colpo di scena! Carabiniere accusa i colleghi. La sua annotazione di servizio a denuncia dei colleghi mai pervenuta in Procura. Il carabiniere Francesco Tedesco costretto al silenzio contro la sua volontà.

Un vero e proprio colpo di scena nel processo sulla morte di Stefano Cucchi. Il carabiniere Francesco Tedesco racconta il pestaggio da parte dei colleghi, Alessio Di Bernardo e Raffaele D’Alessandro, nei confronti del geometra romano.

Le dichiarazioni choc del carabinieri presente negli istanti dell’aggressione. “Gli dissi basta, che c… fate, non vi permettete, mentre uno colpiva Cucchi con uno schiaffo violento in volto e l’altro gli dava un forte calcio con la punta del piede. A quel punto, Tedesco prosegue: “Cucchi prima iniziò a perdere l’equilibrio per il calcio di D’Alessandro. Poi ci fu la violenta spinta di Di Bernardo che gli fece perdere l’equilibrio provocandone una violenta caduta sul bacino”.

L’annotazione di servizio sul pestaggio di Stefano Cucchi di quella sera mai trovata. Tedesco costretto al silenzio.

Il legale di Francesco Tedesco ha precisato diversi particolari sulla condotta del suo assistito, durante e dopo il pestaggio di Stefano Cucchi da parte dei colleghi. E da lì che esce fuori la misteriosa scomparsa dell’annotazione di servizio. Nota con la quale, Francesco Tedesco avrebbe voluto “denunciare” i colleghi ai superiori.

Le parole dell’avvocato Eugenio Pini, difensore del carabiniere Francesco Tedesco: “Gli atti dibattimentali e le ulteriori indagini individuano nel mio assistito il carabiniere che si è lanciato contro i colleghi per allontanarli da Stefano Cucchi, che lo ha soccorso e che lo ha poi difeso“.

Poi cita l’annotazione di servizio mai ricevuta dalla Procura. “Ma soprattutto è il carabiniere che ha denunciato la condotta al suo superiore ed anche alla Procura della Repubblica, scrivendo una annotazione di servizio che però non è mai giunta in Procura. Poi costretto al silenzio contro la sua volontà. E’ anche un riscatto per l’Arma dei Carabinieri perché è stato un suo appartenente a intervenire in soccorso di Stefano Cucchi. A denunciare il fatto nell’immediatezza ed ad aver fatto definitivamente luce nel processo”.

La reazione della sorella di Stefano Cucchi, Ilaria.

La reazione della sorella di Stefano Cucchi non è tardata ad arrivare. Attraverso il suo profilo Facebook, la donna ha dapprima postato, “Processo Cucchi. Udienza odierna ore 11.21. Il muro è stato abbattuto. Ora sappiamo e saranno in tanti a dover chiedere scusa a Stefano a alla famiglia Cucchi“. Con chiaro riferimento al muro di omertà che ha racchiuso sempre il quadro delle indagini. Poi con un messaggio più lungo: “Ci chieda scusa chi ci ha offesi in tutti questi anni. Ci chieda scusa chi in tutti questi anni ha affermato che Stefano è morto di suo, che era caduto. Ci chieda scusa chi ci ha denunciato. Sto leggendo con le lacrime agli occhi quello che hanno fatto a mio fratello. Non so dire altro. Chi ha fatto carriera politica offendendoci si deve vergognare. Lo Stato deve chiederci scusa. Deve chiedere scusa alla famiglia Cucchi”.