Antonino Monteleone, inviato de Le Iene, è tornato a parlare della Strage di Erba raccogliendo alcune “forti” dichiarazioni di un nuovo testimone
Nella puntate de Le Iene di martedì 24 novembre, Antonino Monteleone è tornato sul caso della Strage di Erba, per il quale si trovano in carcere, condannati all’ergastolo, Olindo Romano e Rosa Bazzi. Nella scorsa stagione, l’inviato delle Iene, è andato in carcere a trovare i due, fino a questo momento, colpevoli della “mattanza” in cui persero la vita Raffaella Castagna, il piccolo Youssef, Paola Galli e la vicina Valeria Cherubini.
Nella puntata del 24 novembre, la iena Monteleone, in collaborazione con Marco Occhipinti, ha raccolto una testimonianza choc che potrebbe riaprire il caso. Il colpo di scena è rappresentato dalla dichiarazione di Abdi Kais, tunisino arrestato insieme ai componenti del “clan Marzouk” e che risultava residente nella casa di Azouz e Raffaella, luogo di ritrovo per amici e parenti del tunisino.
IL SERVIZIO DELLE IENE DEL 24 NOVEMBRE DI ANTONINO MONTELEONE:
Secondo quanto riporta il portale ufficiale della trasmissione Mediaset: “L’uomo racconta di una forte rivalità tra il gruppo di tunisini vicini ad Azouzk e quello dei marocchini che spacciava nella stessa zona”. Ecco alcune delle dichiarazioni del nuovo testimone: “Quei marocchini erano aggressivi per il modo in cui hanno tirato fuori i coltelli. Alcuni marocchini hanno accoltellato me, il fratello di Azouz, il cugino Borhen, e il fratello di Borhen che abita a Como, c’erano problemi per motivi di droga“.
Secondo Kais è impossibile che Rosa e Olindo abbiano potuto commettere quella strage e per confermare il suo pensiero dichiara: “Sono 5 persone, non una o due. Guardando Olindo e Rosa, non è possibile. La corporatura di Raffaella era abbastanza forte, non è facile buttarla giù per terra. Invece quei marocchini erano aggressivi per il modo in cui hanno tirato fuori i coltelli, io non me lo immaginavo per di più sono anche un atleta quindi so difendermi“.