Non c’è matrice meno contorta di quella che appare dopo che un uomo, imputato in un processo per presunta bancarotta fraudolenta di una società fallita nel 2008, impugna il revolver uccidendo, un giudice, un avvocato e due soci all’interno del Tribunale di Milano. Follia pura al Palazzo di Giustizia, Claudio Giardiello (FOTO), originario del beneventano ma residente da anni nell’Hinterland milanese, ha voluto farsi giustizia da sè, uccidendo il giudice Fernando Ciampi della seconda sezione fallimentare del Tribunale milanese, l’avvocato presente in aula, Lorenzo Alberto Claris Appiani, il suo socio Giorgio Erba, coimputato nello stesso procedimento giudiziario ed una quarta vittima la cui identità non è stata ancora svelata.
Mentre per Davide Limongelli anch’esso coimputato ed ex socio della Magenta Immobiliare di Milano. Claudio Giardiello dopo lo sterminio è fuggito lasciando perdere le proprie tracce a bordo di una moto. Poco dopo è stato fermato e bloccato nelle vicinanze di Vimercate e condotto in caserma con un’accusa gravissima, omicidio di quattro persone ed il tentato omicidio di altre due rimaste ferite. Il movente ruota attorno all’impresa dichiarata fallita nel 2008, oggi Giardiello, si è presentato in tribunale per l’udienza sulla presunta bancarotta fraudolenta commessa all’epoca del fallimento della società.
Il suo ex legale, che conosce bene l’assassino, ha riferito che Claudio Giardiello ha sempre espresso la sua estraneità sulla vicenda legata alla bancarotta fraudolenta e che ha sempre pensato di essere stato raggirato dai suoi soci. Un personaggio “particolare”, spesso paranoico che oggi ha commesso una vera e propria strage all’interno del Palazzo di Giustizia di Milano. Al momento Giardiello è sotto torchio, gli inquirenti stanno interrogando l’autore del plurimo omicidio per scoprire se dietro l’efferato gesto ci sia dell’altro.
La gente s’interroga come fa ad entrare un uomo armato all’interno di un Tribunale come quello di Milano, per poi commettere una serie di delitti che hanno letteralmente scioccato tutta la nazione. Un plurimo omicidio che ha lasciato di stucco anche l’ambiente politico italiano, il sindaco di Milano Pisapia si è recato personalmente al Palazzo di Giustizia qualche minuto dopo la strage non appena avvisato del plurimo omicidio. Giardiello dopo aver commesso i delitto è fuggito, ha percorso 27 chilometri, ha passato Cologno Monzese, diretto probabilmente verso la casa della figlia. L’assassino ha lasciato la moto all’interno di un grande parcheggio di un noto centro commerciale nei pressi di Vimercate.
RICOSTRUZIONE DEI FATTI:
L’udienza inizia alle ore 11, pochissimi minuti dopo, circa 5, il suo legale, Lorenzo Alberto Claris Appiani presenta al giudice Ciampi la rinunzia al mandato di assistere Giardiello. L’imputato a quel punto impugna l’arma da fuoco e comincia a sparare, il primo a cadere sotto i colpi è proprio l’avvocato Claris Appiani. Dopo aver inseguito il giudice Ciampi lo raggiunge in una aula dove pare che il Giudice si era andato a nascondere. Per mezz’ora Claudio Giardiello si nasconde fra le aule vuote del Tribunale. Verso le 12 esce dal portone principale ed in sella alla sua moto fugge. La fuga durerà poco, dopo 35 minuti, l’assassino è bloccato dai carabinieri di Vimercate.
Redazione Peoplexpress (IN AGGIORNAMENTO)